lunedì 7 maggio 2012

Dimensione senza tempo

Se l'uomo in quanto Io pratico, per usare le parole di Kant, concepisce un nuovo tempo del mondo, in quanto Io teoretico riceve di ritorno questo suo tempo sotto forma di spiccioli. Il luogo ove egli può udire questa eco è l'orologio, e precisamente l'orologio nel suo senso più alto.
Così, non solo intorno a noi, ma anche attraverso di noi, è sempre tesa una sottile griglia di tempo trasformato. Ma in noi vive anche la dimensione dell'eterno, un potere che si alimenta alla fonte dell'eterno e che, come il braccio di Gulliver, lacera la ragnatela del tempo dell'orologio. Lì è la nostra forza. (p. 130-131)

tratto da: il libro dell'orologio a polvere, E.J.


 Dal link che riporto quì sotto ho preso l'immagine, il resto è molto ben sintetizzato da Fabio Brotto che ringrazio per certe recensioni.


http://brotture.net/2008/04/19/il-libro-dellorologio-a-polvere/

8 commenti:

  1. con questo post ho intenzione di aprire una *carrellata* dei miei scrittori preferiti, quelli degni della parola: scrittura.
    aggiungerò anche la loro foto.
    è giusto ricordarli bene.

    certi autori piacciono *a pelle*, a me succede così di primo impatto, poi man mano ci si addentra nella loro scrittura, alcuni ti fanno innamorare, per la loro capacità di trasmetterti una porzione di universo, frammista alla loro anima.

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  2. E' una bellissima idea Carla! Sono curioso di seguire la tua carrellata :-) io quando mi innamoro di uno scrittore vorrei conoscerne tutto: vita, opere, scritti, interviste, opere su di lui, foto, ecc. Ciò al limite della ossessione. Anche quando ne vedo i limiti e i difetti, a mio giudizio soggettivo, (cosa che nei casi di autori geniali è assai difficile scorgere) continuo ad amarlo e a leggerlo e rileggerlo con piacere e con gratitudine.

    Poiché sto scrivendo sotto un post dedicato a Junger, devo dire che non lo conosco direttamente per averlo letto e quindi non ho molto da aggiungere, se non che questa tua carrellata avrà anche il pregio di farmi conoscere (come una specie di invito alla lettura) nuovi scrittori attraverso la tua passione condivisa.

    Buona serata

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    1. Grazie Daniele!
      Ti avviso che io non entrerò nei dettagli di una certa scrittura o personaggio ma dall'infarinatura di un pensiero spingerò chi interessato, o ad approfondirne la conoscenza, o ad accantonarla.
      La libertà di scelta è uno dei beni più grandi.

      Ciao :-)

      p.s., di Junger mi piace tantissimo questa:

      *Vi sono ragioni per dubitare di Dio, ma che non abbia fatto il mondo come noi immaginiamo il nostro salotto, non è fra quelle.*

      da: Le api di vetro

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  3. Io ho letto "Avvicinamenti" qualche anno fa, sulla scorta di una recensione di Fabio Brotto. Mi è molto piaciuto però in qualche modo mi è anche bastato. A distanza di tempo, non mi sono rimaste nelle memoria delle idee forti a lui ricollegabili bensì l'impressione di un artista del pensiero, un grande fisiognomista capace di prendere pezzi di realtà e far emergere da essi una forma suggestiva, sottolineando (cioè esagerando) alcuni tratti a scapito di altri. Queste suggestioni assomigliano molto ad una conoscenza autentica ma tuttavia rimangono, a mio modo di vedere, essenzialmente "poetiche", in quanto non convergono né si rinsaldano nella direzione di un "modello", ovvero di un'ipotesi profonda sul mondo che, facendo previsioni, richieda un continuo confronto con i nuovi fatti e possa venire corretto da essi. Io credo che questo non accada neppure in Spengler, altro grande fisiognomista e assai più sistematico. Il suo "tramonto dell'occidente" mi ha lasciato nella memoria un discreto armamentario di idee, che però tendono ad impallidire (più precisamente a sembrarmi dei miraggi, delle forzature sentimentali) quando vengono trascinate nel quadro più ampio delineato dalla storia naturale, che dai loro tempi, ha compiuto invece dei terribili progressi.

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  4. Caro Elio, io ho letto benpoco di lui, però da quel poco traggo le conclusion i che sia proprio come dici tu: un'artista del pensiero.
    uno scrittore non deve necessariamente far parte di quella schiera di intellettuali che si schierano solo da una parte e che vogliono imporre il loro pensiero a tutti i costi...dici bene quando scrivi ciò che è stato in grado di fare:
    prendere pezzi di realtà e far emergere da essi una forma suggestiva, sottolineando alcuni tratti a scapito di altri. Queste suggestioni assomigliano molto ad una conoscenza autentica ma tuttavia rimangono, a mio modo di vedere, essenzialmente "poetiche".

    non possediamo la sfera magica Elio, possiamo solo avvicinarci a ciò che l'esperienza ci spinge a descrivere...il resto lo fa Dio.
    tra l'altro in *Le api di vetro* c'è una visione abbastanza tragica di come può diventare il mondo, l'umanità, quando la tecnologia prende piede su altri valori.
    non sempre è positiva, la tecnologia.

    ora ti mando i miei saluti, stasera vado a camminare!:-)

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  6. Ciao Carla, la carrellata s'apre con un primo piano tellurico.
    E.Junger è una delle onde sismiche che hanno attraversato e scosso l'intero pensiero del ventesimo e benché i miei approcci alla sua opera siano stati sinora saltuari hanno sempre prodotto in me scosse folgoranti.
    Terremoto rigeneratore, a paragone del titanismo geofago che percorre (e precorre) ben altri spazi e strazi.
    Seguirò con piacere la tua panoramica letteraria.
    Buona Serata!

    A.

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    1. Grazie Arthur, mi fa piacere che mi segui, a presto!

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