sabato 29 settembre 2012

Noumeno come rappresentazione *meta fisica*


Preserviamo sempre un segreto

per non morire sotto il peso del reale.

Un piccolo angolo di mondo

sulla riva di un lago che apre la sua luce

sull’imminente inverno.




Asciugo i pensieri nell’ombra

- Sorrido -

Ancora non si estingue

L’inchiostro cerebrale.

Quieta mi siedo in penombra,

ricamo paesaggi;

la sera d’Oriente mi scorre

imperiosa negli occhi,

la sera imperiosa sospende

origami calmi

sul lago d’Oriente.


*


giovedì 27 settembre 2012

Risottino alla Hegel


La mantecatura
deve essere ad hoc!
è il segreto per ogni ricetta.
- Rosolatura, evaporazione del vino, tostatura -
Il pensiero di Hegel si dirama
il centro fa la differenza.
- Il nucleo del sapore
quello è il nocciolo -
La manciata di prezzemolo il finale.





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lunedì 24 settembre 2012

Cristo epicentro




Lo schema aiuta l'analisi
quando vuoi approfondire un concetto
necessita una connessione
tra gli elementi
in simboli scomposti:
Girard - Crocifisso - Gans
(mimesi in sottofondo).

Il filo conduttore è nelle immagini
che nitide rivelano la storia
dei miti scaglionati, di un credo
che piano riproduce - in effigie - un richiamo.

Pilato si protende - Cristo in croce - il cacciatore mira.



un interessante spunto alla riflessione quì:

http://www.bibliosofia.net/files/una_prospettiva_antropologica_per_la_letteratur1.htm

estrapolo questo "inciso" che trovo fondamentale per evidenziare il pensiero di entrambi.


Torniamo alla scena originaria, cui abbiamo già accennato due volte. Dunque, per Girard l'umanità ha origine da uno sviluppo dei proto-umani che li porta ad un punto in cui i meccanismi naturali che impediscono alle società animali di autodistruggersi non funzionano più. Le specie animali dispongono infatti di un sistema di limitazione degli effetti distruttivi dell'aggressività, particolarmente sviluppato, per quanto riguarda i mammiferi, nel genere maschile: si tratta del meccanismo della dominanza, che si stabilisce attraverso confronti ritualizzati che solitamente pongono di fronte di volta in volta .due contendenti. Anche quando i confronti sono mortali, tra i leoni ad esempio, gli effetti sul gruppo sono sempre limitati. Nessun gruppo animale conosce la rissa micidiale, lo scagliarsi di tutti contro tutti, la massa indifferenziata in cui ci si danno botte da orbi: questo è proprio degli umani, la specie dotata di un'aggressività non controllata da meccanismi naturali di inibizione, l'unica specie violenta. Sul lato femminile è da notarsi la parallela mancanza di una limitazione temporale dell'estro. Il primum è dunque per Girard l'esperienza del linciaggio-espulsione di un membro del gruppo, evento che impedisce il collasso del gruppo stesso e, ripetuto un'infinità di volte, finisce per portare alla nascita dell'umano, cioè contemporaneamente del sacroSacro e violenza sono fratelli, e non c'è sacro senza violenza.

Anche nel pensiero di Eric Gans quella del sacro è la manifestazione primordiale dell'umano, ma lo studioso americano articola la scena originaria in un modo alquanto più complesso di quel che è in Girard. The Origin ofLanguage è il primo libro di Gans che affronta la questione delle origini dell'umano, e, come si evince dal titolo, chiama in questione un punto che Girard ha scarsamente esaminato, ovvero il problema dell'origine del linguaggio, ossia del mondo dei segni, che sono cosa ben diversa dai segnali di cui dispongono gli animali. Questi possono disporre di un vocabolario complesso, come i delfini, ma non parlano, bensì attuano forme di comunicazione, facendo corrispondere un determinato suono ad una determinata situazione. Al di fuori di quella situazione, allorquando ad esempio, il pescecane se ne è andato, non ne parlano utilizzando i segnali che lo identificano come pericoloso, proprio perché sono segnali. Il segno, invece, è un segnale che si è reso temporalmente autonomo, separandosi dal contesto vitale in cui è emerso, ed acquistando la capacità di essere riprodotto in una serie infinita. Il segno linguistico, secondo Gans, costituisce un suo proprio mondo, il mondo trascendentale dei segni, un mondo verticale che emerge dall'orizzontalità del mondo del vissuto animale. Macome nasce secondo Gans il linguaggio? In quali circostanze può essere emerso il primo segno? Gans sviluppa la sua tesi nel suo libro Originary Thinking, in cui dà fondamento alla sua antropologia generativa, e nell'ultima opera Signs of Paradox. La scena originaria è un'ipotesi, che per essere scientifica deve essere il più possibile economicacioè spiegare il maggior numero di fenomeni col minimo dispendio di concetti. Gans dà prova di una notevole capacità inventiva, nel senso migliore del termine, nella delineazione di un evento che è stato definito Little Bang, per analogia col Big Bang della fisica: è l'evento dell'esplosione antropica. Il salto dall'animale all'umano deve essere avvenuto in un modo definito, e ciò può essere pensato solo scenicamente. Ecco la scena: un gruppo di predatori proto-umani, maschi (questo mi piace terribilmente, perché pone la pratica della caccia, cui si dedicano i maschi, all'origine della cultura umana - del resto, si veda Scimmie cacciatrici di Stanford, in cui questo primatologo evidenzia il comportamento venatico come proprio solo dei maschi degli scimpanzé bonobo) circonda un grosso animale appena ucciso. Tutti provano una fortissima attrazione per le sue carni. Nel caso di altri predatori non si porrebbe alcun problema, mangerebbero secondo la scala gerarchica della dominanza. Ma nei proto-umani i tipici meccanismi di controllo dell'aggressività sono collassati, sicché la presenza di un corpo attraente dal punto di vista alimentare sta per scatenare un'aggressione indifferenziata che porterebbe alla distruzione del gruppo, ad un massacro. E di massacri in situazioni del genere ce ne saranno stati. Ma ecco che in quella situazione avviene qualcosa di inaspettato: quando la tensione ha raggiunto il parossismo non si ha la vittima, come in Girard, ma l'emissione, da parte di un membro del gruppo, di un segnale di rinuncia alla competizione per il cibo. Questo segnale viene recepito dagli altri, che contemporaneamente si ritraggono, fanno, per così dire, un passo indietro. Quel segnale è il primo segno linguistico, che si stacca dall'immediata presenza dell'oggetto a cui si riferisce, ed è ciò che Gans chiama deferral ofviolence through the sign. Dunque, il linguaggio emerge nella forma primordiale del significante rinuncia alla violenza (rinuncia momentanea, differimento). Ma i proto-umani all'interno dello stesso evento, che nella sua datitànucleare contiene tutto l'umano, fanno altresì esperienza dell'indisponibilità dell'oggetto del desiderio, della sua non controllabilità, e quindi il primo segno linguistico può essere definito il name-of-God, fondazione del sacro. Dio e l'uomo nascono insieme, secondo Gans, nel Little Bang della scena originaria. Ma in quanto tutti si ritirano insieme dalla competizione, emerge anche il senso della fondamentale uguaglianza di tutti i membri del gruppo, e nella successiva spartizione ha le radici il diritto. E anche l'arte, in quanto ciascuno esperisce l'oscillazione tra il segno linguistico che lo indica e la disponibilità dell'oggetto centrale, e quindi tra il segno stesso che dice la presenza e l'assenza reale dell'oggetto. La periferia degli esseri che circondano il cadavere-centro fa dunque un'esperienza che in sé contiene il germe di tutte le altre. Infine è da sottolineare come in questa scena abbia la propria radice il risentimento: anzitutto contro lo stesso oggetto centrale-dio, che si sottrae a ciascuno, fino al momento in cui non è tra tutti spartito. Occupare il centro, in tutti i vari modi in cui ciò sarà attuato nel corso di migliaia e migliaia di anni, sarà sempre fonte di risentimento. Nella prospettiva gansiana, ogni fenomeno umano può essere riportato alla scena originaria, e la procedura con cui ciò avviene è definita originary analysis. Egli la applica, soprattutto nelle sue pubblicazioni su Internet (Anthropoetics e Chronicles of Love and Resentment) a tutti i momenti della cultura passata e presente, e in particolare al romanzo, la cui funzione fondamentale appare quella di una negoziazione del risentimento. Il discorso qui deve interrompersi, ma cercheremo di riprenderlo in una prossima occasione.

20 marzo 2002

Sospensione

Leggiamo Walt Whitman

e percepiamo la Natura

sotto forma di - identità e bellezza -

Un inno di abbraccio alla vita.

Quiete dei campi, genuflessione del sole

su crochi addormentati.




giovedì 20 settembre 2012

Orfismo


L'ontologia pretende una fede

- escatologia connessa -

intingo la sphèra nell'inchiostro blu notte

e aspiro.

* * *

L'autunno è una stagione pragmatica

induce allo smascheramento

degli elementi

- li evidenzia -

sotto forma di crisalide.




venerdì 14 settembre 2012

La forma del tempo


* * *


*Il tempo è la cosa più importante: esso è un semplice pseudonimo della vita stessa.*

Antonio Gramsci, lettera a Tatiana Schucht, 2 luglio 1933, da Lettere dal carcere.

martedì 11 settembre 2012

ápeiron


*C'è un concetto che corrompe e altera tutti gli altri.
Non parlo del male, il cui limitato impero è l'etica;
parlo dell'infinito.*

J.Luis Borges, Metamorfosi della tartaruga, da Altre inquisizioni

lunedì 10 settembre 2012

Aus der neuen Welt



Sinfonia n. 9
"Aus der neuen Welt"
In mi minore
Dal Nuovo Mondo

1) Adagio, allegro molto
2) LARGO
3) Molto vivace
4) Allegro con fuoco


Mi soffermo sul largo;
ampio respiro di suoni in crescendo, estensione della vista:
                   
Praterie.....

Oltre la nona sinfonia
non è dato spingersi,
i grandi conoscevano
"l'arte della fuga"

in realtà è l'accoglienza
l'oboe sommerso che sommerge
nel suo lento crescendo di note
carezza *lapillare* che seduce
nell'organo trattiene il suo stupore
(lo genera all'interno).

ONDATE

e poi il ritiro

sintagmi in sottofondo
cavalcano montagne
veloce è l'arrembaggio
poi piano si dissolve

neve al sole, oppio della psiche
che languida compone
calcarea come conchiglia, turbinii

sublime diletto del volo
racchiuso in composite forme,
decisive nel tocco finale

* * *

I poeti sono imprevedibili,
misurano lo sfondo di ogni cosa
cavalcano i miti
si denudano, fronteggiando la plebe.

Il loro mondo
è il nuovo mondo.
Quello di Dvorak.

* *

Ragno predatore

* * *
















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giovedì 6 settembre 2012

Clinamen

Scorci di memoria
azzardano la loro presenza
lungo i contorni crepuscolari del giorno.

Il Monte Rosa è una sagoma indistinta


sul confine del mio lago
settembre dissemina le ghiande,
verdi conchiglie sull'asfalto grigio

Anche lo scoiattolo
è una sagoma nell'ombra.



Pascal ci aveva visto giusto,
il malessere degli uomini deriva da una sola cosa:

non sapere stare soli in una stanza.

Non temere i dèmoni del corpo,
le illusioni della mente, l'incertezza della vita.

Ascoltarsi solamente

come vibrazione cristallina, flusso di torrente
memoria senza tempo.

Lo spirito domina il corpo
quando questo si adatta all'ambiente
- lo solleva e lo ricrea -

espandendosi.

* *

Si cerca una parola,
poi segue la premonizione.

Un fiore di zucca impregnato di pastella
sfrigola nell'olio extravergine, s'indora.
Lo assesto bene con le dita
(deve aderire al calore)

Ogni cosa buona è imbevuta di prana.

*
Bisogna desiderare la morte
o essere in procinto di conoscerla
per trarre il siero giusto dal pensiero,
per poi somministrarlo senza filtri.

La passività del corpo
si oppone all'arbitrarietà dell'intelletto;
segue un suo circolo chiuso
individuale e scaltro.

L'esperienza è
deviazione di una scelta
che determina il destino.

* * *

I grandi pensatori sono crudeli
non hanno pietà delle loro illusioni
le sbandierano, per poi farne brandelli.
Il senso è un non senso esistenziale,
si eclissa.
Bipedi vanitosi e sedicenti semidei
popolano l'altra faccia della terra.
Il nulla è l'artiglio di chi
non teme lo specchio.





è nelle avversità
che si riversa l'attenzione
timido spiraglio di una luce
desiderosa di un tizzone.

*
Staccarsi dai beni materiali
una delle più alte rinuncie
è un pò come esporsi, nudi,
alla contemplazione del mondo
senza riconoscersi.

* *

Il silenzio ha le sue doglie
quando un temporale lo percuote
flagellando ogni resistenza.

La rassegnazione subentra
come una cura contro l'ineffabile.

* * *

L'uovo sodo si rapprende col calore,
così, una lettura.





Un pelo nerissimo
sbuca dal mio capezzolo sinistro
quasi a volerne asserire il dominio.

La carne è fuoco e brace di un percorso
la misura, essenziale di una forma
che plasmata prende vita.