sabato 26 gennaio 2013

Mappatura dei cromosomi


I brividi sono legati al ricordo

quando lo si vuole riesumare dal tempo.

Il sepolcro è nella culla delle stelle.


Ci si ferma sulle cose 
dove l'occhio si fa specchio
e rimbalza la materia.

Perdere di vista l'insieme
come un vuoto a perdere
muore lo spirito.

Cormorani
succhiano il pelo dell'acqua
Ponente getta l'ombra sulla baia
sorge - ametista - tra i seni.

venerdì 25 gennaio 2013

Poemetto dell'arciere


Bisogna adeguarsi al sistema
è una sorta di adattamento obbligatorio,
sarebbe più giusto affermare
la propria identità dentro il sistema.



S'incanala
il verbo
lo cerco e
s'increspa la piega dell'onda
sul lago d'ardesia.

- La musica in pietra traduce
il trepido vuoto dell'aria -

Sbilanciatura del corpo
esigenza di uscirne.
Per uscire
è necessaria l'apertura.

Non è la chiusura del lago
che limita lo spazio
- la vista supera ogni cosa -
a partire dalla sua profondità.

Decifrare uno scatto
quando immobile rimane l'espressione
impotenza dell'uomo.


mercoledì 23 gennaio 2013

Lago d'ardesia


S'incanala
il verbo
lo cerco e 
s'increspa la piega dell'onda
sul lago d'ardesia.

- La musica in pietra traduce
il trepido vuoto dell'aria -



domenica 20 gennaio 2013

Natura e Spirito


Cercano tutti una visibilità
così lontana dall'essenza dello spirito.
Cezanne insegna un avvicinamento
alla Natura dettato dal bisogno:
riscoprire la SENSAZIONE.


L'estetica è espressione di un colore
povero come la sua essenza;
attraversarla è sperimentare
la riscoperta di un gusto.



Elogio alla bellezza

Pubblicato da marinomagliani su febbraio 2, 2007
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di Carla Bariffi
Trovarti
nell’ora che tarda
la sera stellata tremante…
Averti trovato e sapere
di nuovo negli occhi
quell’oro del seme,
la luce che porta la gioia
ad un cuore bambino.
*
Tu non chiedi nulla
solo mi dai
questi occhi nuovi
l’immensità di un luogo
che sacro racchiude le forme
ma i sensi dispiegano un punto
- Qui, sopra l’alloro -
Nel chiostro che vibra
unisono il nostro respiro.
*
Quale nome la bellezza
reca dentro il tuo sorriso?
Giacinti alimenta la notte,
così nitida e stanca.
- L’inverno sta fuori -
*
Di rosa il cielo danzava
e tutto d’intorno taceva
dal cuore del lago
nel viola più intenso
- La sera –
Qui dentro mi batti
nel verde marino rubato
ai tuoi occhi sapienti…
Qui dentro al saluto del cielo
m’inchino.
*
Urna di fuoco
la mia bocca
la rosa che posa
sul rosso cratere le dita.
Urna stellata
la notte che
mi porti…

4 Risposte to “Elogio alla bellezza”


  1. Marino detto

    Carla, leggendole mi spiegavo il tuo interesse per la Aleramo, c’é la stessa febbre, e una luce, e il lato interno delle cose, il viola che amava Cezanne, basta e avanza per un mondo. Grazie

  2. Paola detto

    mi permetto un breve tentativo d’ascolto.
    d’ascoltarti:
    - trovarti.
    ma non sempre nella notte stellata
    non sempre in un cuore bambino.
    - bellissimo:
    tu non chiedi più nulla
    Tu non chiedi nulla
    solo mi dai
    questi occhi nuovi
    l’immensità di un luogo
    che sacro racchiude le forme
    ma i sensi dispiegano un punto
    - Qui, sopra l’alloro
    ma al chiostro vibratile, decade
    perde la delicatezza delle sue pietre pesanti.
    lo stesso il respiro dannatamente all’unisono
    sempre all’unisono. meglio una cacofonia
    sincronica o lasciare che chiuda di sopra l’alloro.
    - i versi della terza (tutti letti ad alta voce, come tutti delle altre)
    sono perfetti.
    la quarta, a parte i tre puntini che mi depistano ma è un mio problema -
    ha l’avventura di un dolcissimo ritmo remissivo
    di un’offerta completa,e anche d’un jeu delicato ma sottilmente masochista.
    e il crepitio frontale:
    Urna di fuoco
    la mia bocca
    la rosa che posa
    sul rosso cratere le dita
    punto. chiudere con le dita-
    un caro saluto
    paola

  3. Carla detto

    il mio grazie…
    Lo vedi quel porpora acceso?
    s’infiamma nel solco
    tra i monti
    fino a stordirmi
    di viola il respiro trattengo
    - ancora un momento -
    Nell’ora che scivola lenta
    Rubandomi gli occhi.

  4. Paola detto

    grazie a te.
    paola

sabato 19 gennaio 2013

Satori

« Satori, in termini psicologici, è un oltre i confini dell'Io. Da un punto di vista logico è scorgere la sintesi dell'affermazione e della negazione, in termini metafisici è afferrare intuitivamente che l'essere è il divenire e il divenire è l'essere. »

(Daisetz T. Suzuki, dall'introduzione del libro Lo zen e il tiro con l'arco)



Penetrare intellettualmente una dottrina non è l'importante
essenziale è un'illuminazione interiore, che sembra corrispondere all'estasi.
Il Satori è il principio e il fine dello Zen.
è paragonabile a un fiore che si schiude all'improvviso.



To see a World in a grain of sand
and a Heaven in a wild flower
hold infinity in the palm of your hand
and Eternity in an hour

*

Vedere un Mondo in un granello di sabbia
e un Paradiso in un fiore selvatico,
far entrare l'infinito nel palmo della mano
e l'Eternità in un'ora.

W. Blake


mercoledì 16 gennaio 2013

Titani



La scienza degli uomini è divenuta una 
grande forza e soprattutto nell’ultimo 
secolo ha indagato su tutto ciò che di divino 
ci hanno tramandato i libri sacri, e dopo una 
spietata analisi, agli eruditi del mondo non 
è rimasto assolutamente più nulla di quanto 
prima era sacro. Ma essi hanno sezionato le 
singole parti, perdendo di vista l’insieme, al 
punto che risulta persino stupefacente una 
simile cecità.

Fëdor Dostoevskij I fratelli Karamazov


domenica 13 gennaio 2013

Upa nisad - Sedersi vicino


Commentari segreti
popolano il fronte del sapere
in silenzio, con grande prostrazione
tanto che non compaiono
se non riattizzati dal fuoco.
- Il fuoco è silenzio -
ma è anche vastità di un passaggio
rispecchiato in paesaggi segreti.
“Io fui Manu io fui il Sole”
esulta Vamadeva;

in principio era la Luce.



Mai il silenzio mi è sembrato più forte
come in quest'alone di fiamma
bivacco dei sensi, tumulto profondo
crogiuolo dei nervi

il Tutto si rifugia nella fiamma,
in essa si alimentano gli eoni
lapilli, brace e fosforo in-compiuti.

mercoledì 9 gennaio 2013

Appunti ritrovati


Solo la Meraviglia ci potrà salvare. (David Maria Turoldo)



Sottrazione
È necessario farsi una rappresentazione del mondo in cui ci sia del vuoto.
La sottrazione è un'operazione attiva che chiede un agire. Il risultato è felice quando sappiamo che cosa tagliare per rendere integro qualcosa. (adatt. da Simone Weil)

La sapienza deve spingere gli uomini a sognare cose così elevate da far loro dimenticare il sogno nell'atto di cercarle. (William Faulkner)

«Dimenticare» ha la stessa radice di demente. Chi dimentica perde la mente, diventa stupido. Invece «ri-cor-dare» viene da cuore che per gli antichi era la sede della memoria. (Ascanio Celestini)

Indifferenza
Non è l'odio, non è l'intenzione malvagia, non è il male stesso il nostro peggiore nemico. E' l'indifferenza, che ci rende sterili, opportunisti, inutili. (Elie Wiesel)

Indignazione
Si può diventare vecchi perché niente più ti indigna, e si può diventare vecchi perché ti indignano cose che non indignano più gli altri. Preferisco invecchiare nella seconda maniera. (Michele Serra)

Democrazia
La democrazia è un errore statistico perché in democrazia decide la maggioranza e la maggioranza è formata da imbecilli. (Jorge Luìs Borges)

Ognuno può aver parte alla commedia e rappresentare un personaggio onesto sulla scena; ma di dentro e nel suo petto, dove tutto ci è permesso, dove tutto è nascosto, mantenersi in regola qui, questo è il punto... (Montaigne)

Mi sono convinto che anche quando tutto è o pare perduto bisogna mettersi tranquillamente all’opera, ricominciare dall’inizio. Mi sono convinto che bisogna sempre contare solo su se stessi e sulle proprie forze; non aspettarsi niente da nessuno... (Antonio Gramsci)



L’Amore ama solo ciò che è imperfetto.
L’Amore contempla, vede oltre tutti gli orizzonti.
L’Amore vede senza giudicare.



L’Amore racchiude in sè il male e lo annulla senza bisogno di condannarlo. (A. T.)


Queste citazioni provengono da Poiein.
Grazie ad Alfredo Tamisari.


* * *






domenica 6 gennaio 2013

Apoteosi ignea

è preoccupante 
questo vento di fohn che imperversa
la sera del cinque gennaio
rimescola le stelle ed il lago
- rimescola gli istinti -
il falò sarà vietato nella piazza
lingue di fuoco saranno le onde 
sul molo gremito.
I tre tempi di Sant'Agostino
- memoria, visione, attesa -
si riuniscono in epicentro.

* * *

La finzione è maestra cortigiana
di una esistenza ordinaria.
Il paso doble dell'azzardo
è il solo rivelatore
del dente d'avorio;
simulacro maestoso
della nostra reale sembianza.

* *

Salto oltre il limite del segno
la conoscenza insita
destriera di sentenze
ma umile nel decretarle!




venerdì 4 gennaio 2013

Avamposto


Una provvista di tempo 
dentro il linguaggio
è la prosodia
- avamposto della mente
che si libera in fonemi -



Le immagini accompagnano
la nostra presunzione di sapere
cosa delimita il sentire.
La forma è una prigione per alcuni
per altri è la conferma di un principio
- sapere di poterla contenere
e superare -



- Riempi l'addome col cuore -
disse il maestro Zen
osservando la mia paura.
Mi basta sentire
la comunione di pelle e di mente
con il mio fratello Sole!

martedì 1 gennaio 2013

Un poeta e la (p)rosa

Versi della mia poesia, scritti così presto
che non sapevo d'essere poeta...

(assaggio di un timbro, quello della Cvetaeva).



Differenze tra arte e realtà:
in arte, date le proprietà della materia, è possibile raggiungere un grado di lirismo che non ha un equivalente fisico nel mondo reale.
Nè, allo stesso modo, esiste nel mondo reale un equivalente di quello che è il tragico in arte, essendo questo (il tragico) il rovescio del lirismo - o la fase che lo segue. La diretta esperienza di un individuo, per quanto drammatica, è sempre superata dall'esperienza di uno strumento.



Ma un poeta è il combinarsi di uno strumento e di un essere umano in un'unica persona: una combinazione in cui il primo prevale a poco a poco sul secondo fino a sostituirlo.
La sensazione di questo prevalere determina il timbro; la consapevolezza, poi, determina il destino.




tratto da: Il canto del pendolo, Iosif Brodskij (un poeta e la prosa).