mercoledì 11 dicembre 2013

L'aria, Massimo Sannelli

L'aria è l'elemento che riempie lo spazio tra persona e persona. L'assenza non è vuota: è aria. è invisibile, ma è presente.




gloria al molto rosso, che copre
gli occhi. gloria toglie il silenzio:
piegato, una volta, in spine, poi luce
vera. Non brutta luce, ancora; invasione.

l’aria aggiunge gaiamente luce:
il sesto anno parla, di appunti
in appunti. dopo, unge e punge.

















essi sono fiori e quella fronda amo: tu
prima amasti. ora verdeggia, come vista
dal primo Adamo, degnissima;  la furia
sceglie la famiglia nuova, preparata da altri,
scrivendo. Conoscere ha giovato all’uomo
interiore, e di colpo sorga.

non è più stesso splendore: questo
non è più splendore. tanto scritto umilia
la semplicità nella cristiana, a parte, madre;
e anima. e ancora dice io tremo. e tu con quella, sempre
con pensiero. loro libri, lei lingua, loro libri
non torneranno più, più. e lei lingua. il viso solo
è buono. la mistica non è Artaud:
Artaud è mistico: essi sono fiori, quella fronda
amo.

*
Tra due fuochi si prova: che cosa resta? la
scrittura riparo, che nasconde;
la timidezza, naturale o causata. Poi fuga
superba. Ma: i nostri privilegi non ci appartengono;
ci sono donati.




Da: Massimo Sannelli, L’ARIA. POESIE 1993-2006, Novi Ligure (AL), Puntoacapo Edizioni, 2009.
  
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2
     La fionda del testo colpisce nel tempo, anche dopo la morte di chi la tenne in mano. Quindi è un fatto di efficacia che dura. C’è sempre il problema collaterale della felicità: e gli altri si baciavano SOLO sulla bocca ma io Ti mangiavo ogni mattina e allora perché ero così triste? Lo dice David Maria Turoldo, in poesia, non io [e tutto è citato, perché tutto è maggiore]. Quante cose sappiamo facciamo diciamo, rispetto a chi si bacia SOLO sulla bocca: eppurequalcosa manca. Che cosa c’entra con la letteratura? Tutto. E una forma ti renderà felice?


tratto da quì, per chi volesse approfondire.




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5 commenti:

  1. Mi inchino alla poesia per eccellenza, e aggiungo il respiro di un'immagine
    che si fa leggerezza, dove la parola incide.

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  2. L'intensità di pensiero e sentimento di Sannelli io la colgo più nelle argomentazioni in prosa, sempre sul limite di una visionarietà delirante (e proprio per questo affascinante, profetica) che non nelle sue poesie, che mi suonano troppo esposte all'irruzione immediata, indifferente all'effetto di arbitrarietà che in tal modo si può causare. Come qui, intuisco che "Non brutta luce, ancora; invasione." son parole che possono codificare, criptando, molte cose differenti che forse si riconnettono essenzialmente al tutto così criptato, ma dal mio lato della faccenda rappresentano sospensioni dell'interpretazione, grylle che quando si fanno troppo insistenti mi spazientiscono. Ma non ne traggo un giudizio, si tratta evidentemente d'un artefatto per "intenditori".

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  3. ti capisco benissimo Elio, anche a me alcune cose infastidiscono (ho tolto alcuni versi al riguardo) perchè risultano forzate ad un occhio critico e attento (lo si diventa frequentando la poesia)
    credo sia un difetto dei perfezionisti della forma...
    certe poesie della Dickinson tradotte da lui assumono una forma direi quasi spietata e affaticata dai troppi incisi.
    potrei farti degli esempi....lascia che trovi i testi.

    La prosa invece è poesia concentrata in lettere...una in particolare la trovo formidabile, la riporto sotto il post....

    La scrittura di Sannelli ha la capacità di far riflettere lungamente il lettore sulle sue articolate ed ermetiche *espressioni di pensiero*.

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  4. c'era invece un'altra poesia della Emily la cui traduzione mi era entrata nel cuore...non trovo più la stampa del testo che conservavo, forse l'ho portata in montagna...ma la troverò, sono determinata :-)

    di Massimo Sannelli ho sempre ammirato le risposte, date in forma così intima e approfondita, così piene di urgenza e di Fame, fame che lasciava traspirare tutta la sua formazione letteraria, e qui la misura è fuori dal cerchio.

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  5. sono d'accordo Elio, e sono felice che ho trovato la poesia che per due giorni ho cercato freneticamente!
    pensa, in montagna non c'era così mi stavo rassegnando a non trovarla più però in testa mi macinava l'immagine (non ricordavo neanche il numero:-) poi, oggi, guardando la libreria, ho scorto un altro libro di poesie dell Dickinson, Dalla prigione dell'estasi, l'ho aperto e cosa vi ho trovato?
    il famoso foglio con la poesia n. 1651 magistralmente tradotta da Sannelli!
    che GIOIA! :-)

    la devo ricopiare così non scappa più ...

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