Cosa sei tu che mi fluisci nel sangue e sali nella mente mina in un campo
mercoledì 30 luglio 2014
mercoledì 23 luglio 2014
Senso e radice in poesia
Volevo omettere lo scritto, ma poi, perchè?
Esprimo ciò che penso, che spesso non va a pari passo con ciò che sembro, con ciò che dico.
Siamo grovigli di contraddizioni, noi umani, spesso è difficile comprenderci a partire da noi stessi, figuriamoci gli altri.
Chi pensa che la poesia sia un'eredità da lasciare ai posteri, sbaglia.
La poesia viene prima di tutto da un'urgenza, non va mai calcolata, se mai indirizzata, rivisitata, ma mai, nella poesia, deve prevalere il fine che giustifica i mezzi.
Senso e radice, non servono a chi legge, servono in primis a chi scrive, a chi SENTE.
Perciò, chi si considera poeta, prima deve pensare a ciò che ha sacrificato della sua vita per questo tema caldo, insostituibile al sangue, fluido come il sangue.
Il bulbo contiene la radice, il senso è ciò che sgrovigliamo ...
(se ci riusciamo).
lunedì 21 luglio 2014
Ologrammi
Le zucchine impanate
cucinava sempre mia madre
- Vivaldi nell’aria -
Ora ripeto quel gesto,
desidero aggrapparmi al passato
a un pic nic in Engadina
- un prato tra larici e lago –
È imbottito il mio cuore
di aromi e musica e pane.
Immagino il tuo volto,
la postura
mentre ammiri la rosa
del monte che si apre
innominabile
verso le nostre bocche.
*
Piccolo feto accartocciato
il disegno dell’orecchio
sensibile oltre misura
se lo sfiori col giusto tatto,
se lo penetri piano.
*
Starnutisco
ogni volta che lo stimolo mi sfiora
i capezzoli sciolti.
*
Ho comperato un carillon
al mercatino dell’usato.
dentro voglio conservare
orecchini di svariate forme
e una collana di perle di fiume,
*
Cosa significa
Essere puri?
Puri di spirito
Puri nei sensi
Anche quando scopriamo
La carne farsi trappola
Solo per il gusto degli occhi.
- L’immaginazione
È il potere divino dell’uomo -
*
Non riesco a vedere
i contorni del crinale,
la foschia li adombra
ma ciò che è invisibile agli occhi
mostra la sua identità sensibile
attraverso la prospettiva dei poli.
*
Liberare la coscienza
Del corpo reso schiavo
Dalla struttura del mondo
- liberarlo e liberarsi -
Dalla nascita di un ciclo
Per spalancarsi all'estremo delirio
Che alberga nelle viscere.
Questo chiedo alla poesia.
giovedì 17 luglio 2014
Fiori di zucca
A cosa serve l'oro
se non puoi più utilizzarlo?
Falciano l'erba
nel giardino di fronte
sotto il sole caldo
di un luglio bizzarro.
E io mi domando:
i fiori di zucca
perchè
resistono sempre?
[L'ego è lo spettacolo più affascinante!]
Che vuol dire amare qualcuno?
Coglierlo in una massa, estrarlo dal gruppo, anche ristretto, a cui partecipa, non fosse che per il tramite della sua famiglia o di qualche altro elemento. E poi cercare le sue mute, le molteplicità che racchiude in sé stesso, che sono forse di tutt’altra natura.
G. Deleuze e F. Guattari, Mille piani.
lunedì 14 luglio 2014
Trittico del pensatore
Carne lipidica
riveste il nostro scheletro.
Giacometti avrebbe descritto bene
la nudità dell’anima.
Restano i suoi trofei
inni alla morte.
*
L’arte di un orafo
contraddistingue la tua fama
come la fame
è mio privilegio.
Unico peccato è l’ingoio
(intero, se vuoi)
di tutta la tavola imbandita.
*
Gli appunti sfuggono
sfugge la penna,
come i banchi candidi
delle nuvole trainate dal vento.
Lasciarsi bruciare
dai pensieri fatti carne
è un passo verso l’esistenza.
Un grazie a Carla Bariffi per i nuovi testi da lei donati a Via Lepsius; riconoscibile anche in questi recentissimi inediti una cifra tipica della poesia di Carla, vale a dire la concomitanza, a volte esaltante, altre volte dolorosa, tra corpo ed intelletto, tra realtà e pensiero. Si tratta sempre di una scrittura raffinata che sembra bruciare dell’aspirazione all’ascesi, ma anche della bellezza del mondo percepito attraverso i sensi ed esperito traverso la mente.
* * *
Il clima migliore
quello serale, circonfuso, prodigo
quello a ponente
dove il sole scivola
lento e luminoso
quasi malinconico
mistico.
Esulta il mio cuore
sui petali fragranti,
su questo balcone
anonimo e pieno.
domenica 13 luglio 2014
Ananke
Il destino non può essere in osmosi
con chi lo interpreta
perchè esso è irreversibile.
Barocca
la musica di Handel
un largo in crescendo
che sfiora le corde sottili
- si-bemolle -
maggiore e dolcissimo
che investe e mi veste
di bianchi narcisi.
Poi, l'allegro si fa strada
erompe dagli argini
- si genuflette -
e danza, danza in sintonia
con l'angelo e la musa.
.
Barocca
la musica di Handel
un largo in crescendo
che sfiora le corde sottili
- si-bemolle -
maggiore e dolcissimo
che investe e mi veste
di bianchi narcisi.
Poi, l'allegro si fa strada
erompe dagli argini
- si genuflette -
e danza, danza in sintonia
con l'angelo e la musa.
.
mercoledì 9 luglio 2014
La farfalla e Kant
Era giovane Kant quella mattina
quando entrò nella stanza una farfalla.
Sul vassoio del tè fermò le ali.
Ancora è buio fuori, pensò Immanuel,
e immobile guardava la creatura.
E allora Wolff, quel lupo metafisico,
ringhiò: tu manda via la farfallina
dalla mente: sostanza con natura
e tutto quanto l’ordine del mondo
e il pensato e il pensabile e il divino
può far crollare l’insetto mattutino.
Ma resta fermo Immanuel e si domanda
come si percepisca una farfalla.
La storia del pensiero e il suo destino
vibrano tra una tazza e un insettino.
quando entrò nella stanza una farfalla.
Sul vassoio del tè fermò le ali.
Ancora è buio fuori, pensò Immanuel,
e immobile guardava la creatura.
E allora Wolff, quel lupo metafisico,
ringhiò: tu manda via la farfallina
dalla mente: sostanza con natura
e tutto quanto l’ordine del mondo
e il pensato e il pensabile e il divino
può far crollare l’insetto mattutino.
Ma resta fermo Immanuel e si domanda
come si percepisca una farfalla.
La storia del pensiero e il suo destino
vibrano tra una tazza e un insettino.
martedì 8 luglio 2014
Discromie
Sembra banale
descrivere la pioggia, il ticchettio
continuo e ipnotico, che fa mormorare le travi.
Questo momento mi attraversa
come una consapevolezza.
Lei ci aspetta sotto il limone
sulla panchina in ferro,
con i dolcetti per l’occasione
e i succhi di mirtillo fresco.
Pochi momenti a noi riservati
d’altri tempi, la sua cultura immensa
come immenso è il suo giardino
e la casa che riposa nell’ombra
antica della pueraria.
domenica 6 luglio 2014
Il bicchiere
Gobba a ponente
segna il primo quarto
verso la luna piena.
Se è vero che esiste un declino
del corpo e della mente
ora posso affermare
che esiste anche una crescita.
Lo spazio fa da conduttore;
chi muore si ritrova.
*
Un pube rasato
imiterà la luna
solo per i tuoi occhi
e allora vedrai
le sinapsi aprirsi
e il corso del sangue fluire.
*
è nella nostalgia
che l'esilio si fa carne.
*
I ragni trasparenti
con le lunghe zampe a cavalletta
sono scomparsi.
Me lo ha fatto notare mia zia.
Mi ricordano la tenerezza.
*
Ogni notte serro i denti
come se una staffa
mi mordesse la mandibola.
Al risveglio ho il terrore di vedere
l'incisione farsi strada nella pelle.
giovedì 3 luglio 2014
Geografia dell'altrove
Ho dato l'impregnante alle assi
si tratta di preservare il legno
del ballatoio che funge da balcone -
la mia oasi
tra lago e cielo.
La morte della scrittura
è l'apatia del cervello
una sorta di lento abbandono.
Dedicarsi alla cura
di ciò che va sfaldandosi,
il rimedio.
La mente resta libera
mentre si ricompone il corpo.
*
I miei ultimi sogni
sembrano mòniti
ricostruirli è impossibile
ma certe visioni riappaiono
come il viso di una bambina
che accompagno sotto la doccia
per lavare via il fango.
*
Il nutrimento corre
sulle foglie erette
disegna una lacrima
cristallizzata.
Compongo questi suoni
sulle note di Mozart
(concerto n. 3 per pianoforte e orchestra
in Re maggiore, K 40)
da un balcone in pieno sole
reduce dall'abbondanza dell'acqua
e la carezza sulla pelle
è un solfeggio
che sale, e scivola
e si adagia
leggera come il soffio
di un pensiero capace di raggiungere
la sagoma, dimenticata
della bellezza.
(Così si dissolve il tempo
e ciò che rimane dell'attimo
desiderato).
.
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