Era giovane Kant quella mattina
quando entrò nella stanza una farfalla.
Sul vassoio del tè fermò le ali.
Ancora è buio fuori, pensò Immanuel,
e immobile guardava la creatura.
E allora Wolff, quel lupo metafisico,
ringhiò: tu manda via la farfallina
dalla mente: sostanza con natura
e tutto quanto l’ordine del mondo
e il pensato e il pensabile e il divino
può far crollare l’insetto mattutino.
Ma resta fermo Immanuel e si domanda
come si percepisca una farfalla.
La storia del pensiero e il suo destino
vibrano tra una tazza e un insettino.
non ho saputo resistere alla bellezza di questo componimento...
RispondiEliminaquesto dimostra come la poesia possa baciare tutti, dal filosofo al servo...
potere della poesia!
grazie Fabio!
Delicatesse ;-)
RispondiEliminasi chiama Zygaena ephialtes, me lo ha scritto Fabio :-)
RispondiEliminaè delicatissima, si
come una sonata di Haydn ...
sai cosa mi piace di certe poesie
la metrica perfetta!
endecasillabi, la musicalità ...