mercoledì 29 ottobre 2014

per Gianmario Lucini



Ho appreso ieri sera della scomparsa di Gianmario Lucini, poeta e critico dal grande spessore etico, e ho subito provato un enorme vuoto per la sua perdita, poichè lui era in grado di parlare direttamente al cuore del lettore, sapeva far sentire il valore dei diritti umani che tanto tenacemente difendeva, e la sua generosità era qualcosa di così gratificante da riempire il cuore di commozione.
Lo ricordo al premio Turoldo, ogni anno che veniva proclamato, poichè era una delle poche occasioni per me di andare a sentirlo, per poter stringergli la mano ancora, e lui mi regalava tanti libri ...
La poesia era il suo sangue, così come il bisogno di difendere i deboli, e la sua voce sempre in prima fila quando necessario, pronta a sensibilizzare la gente verso le tragedie del mondo, pronta a farsi carico del peso e del dolore di ogni conseguenza.
Persone così preziose non dovrebbero lasciarci mai, ma dal momento che ciò accade, poichè siamo mortali, io farò in modo che la sua voce resti sempre alta, limpida, infinita..
Ciao Gianmario, amico mio carissimo,
che il bene sia sempre con te.






Congedo
Lasciami settembre all’aria intiepidita
rammentare le nostre sventure
nella carezza del sole che deterge lo sgomento
per ciò che siamo e che potremmo essere. Il cuore

oggi naviga sereno per un cielo nobilissimo
e vorrebbe sognare passaggi di luce.
Insegnami, settembre, l’arte di obbedire
alla benedetta collera del cuore

a tenerla sospesa in un angolo pronta a scattare
non appena l’uomo dimentico della morte
la vada a cercare. Questo è il dovere
del poeta capace di amare.

 
Lascia il mio silenzio giacere nella terra
come il chicco d'inverno
lascia che rimbombi nell'abisso
prima di ogni giudizio.

*

Io 
vorrei
essere pietra.

*

Viene l'inverno nell'alito del vento
mi taglia dentro, mi fruga come l'erba
secca, tradisce all'oro questo mio niente.

*

Mi porterai lontano dalla luce perché sei di tenebra
nata da un pensiero ossessivo che mi opprime quando
sorge il desiderio di contemplare la bellezza,
la felicità del mondo, lo splendore del creato,
in questo Auschwitz perenne che mi soffoca i pensieri
e mi proietta in un mondo parallelo di tragedia
che non può cantare - neppure potremmo ascoltarlo
costretti dai poteri a una perenne adolescenza.


3 commenti:

  1. ora siamo più poveri, e più ricchi nello stesso tempo.
    Non lo conoscevo, ma mi unisco all'abbraccio per il poeta e per l'uomo.

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