martedì 31 marzo 2015

Tra pietra e lago



 


Il foglio bianco
è il lembo di neve che osservo
dal giaciglio di fieno ai piedi del Muggio,
la Croce sul monte il miraggio

- immanenza di Dio che veglia sul mondo -

Le raffiche di vento disegnano l’ignoto
le mie dita la distanza
che separa dallo spirito l’essenza.

Tutto, quassù, è regale
perché il brivido lo scuote.






.

giovedì 19 marzo 2015

L'antico roseto





L'antico roseto ha bisogno di innesti
in fondo noi rechiamo
il sangue e il pane
legati tra loro da lunghe
memorie.
Palingenesi in dimora
la nostra identità cristallizzata.

*

La memoria è un archivio

incommensurabile.
La sua misura, una nicchia escatologica.
Il mio santo calice del Graal.

*


Si scoprono archetipi

frugando nella casa,
statue di cera che si sciolgono
a contatto con la pelle.
Sprigionano gli enigmi
di un tempo prematuro.

*


Nel cuore si conservano memorie

che non conoscono la condizione del tempo
restano immagini ferme
nitide come lo sguardo
di un angelo dal comodino.

*
Ti cercavo nell'altrove del creato, 
inconsapevole...


martedì 17 marzo 2015

Infanzia perduta






Infanzia perduta (1975)

Laggiù
sulla riva del mare
i tuoi piedi
toccano la morbida sabbia
il rumore delle onde
risveglia il tuo corpo
fa rivivere per un istante
nella tua mente,
nel tuo cuore
il ricordo della tua infanzia
il passato.

Premiata il: 01/02/1976 al Concorso nazionale "ragazzi in gamba” di Chiusi.


 


Vivere (1976)

Gioia di vivere
di assaporare questa vita
voglia di amare,
di sognare
di scoprirsi più liberi.

Premiata il 31/01/1977 al Concorso "ragazzi in gamba” di Chiusi..

Giudizio della giuria:
Cinque versi, cinque immagini che sono invito alla vita ed un messaggio di libertà.



Allo "spiegamento" della mia poetica hanno contribuito il giardino dei miei genitori, delle mie zie e dei miei nonni, immenso labirinto di bellezza e mistero, di trascendenza e scoperta ... ricordo che le mie prime letture furono Ungaretti, Francesco Messina, Pablo Neruda ...era la mia zia Adelia che ci invitava a leggere il canto della poesia, dagli ermetici agli scultori ...e poi alla buona musica, a partire da Fabrizio De Andrè.
I ricordi si affacciano in frammenti che desidero conservare come qualcosa di prezioso che fa parte di me, come un bisogno di ritrovare la mia dimensione bambina.



*zia Adelia in giardino con il micio accanto alla limoncina ...*


Renata, la mia bambina


micino durante il bagnetto

*

venerdì 13 marzo 2015

Confidare





Confidare

Ho tanta fede in te. Mi sembra
che saprei aspettare la tua voce
in silenzio, per secoli
di oscurità.
Tu sai tutti i segreti,
come il sole:
potresti far fiorire
i gerani e la zàgara selvaggia
sul fondo delle cave
di pietra, delle prigioni
leggendarie.
Ho tanta fede in te. Son quieta
come l’arabo avvolto
nel barracano bianco,
che ascolta Dio maturargli
l’orzo intorno alla casa.


Antonia Pozzi, 8 dicembre 1934


giovedì 12 marzo 2015