venerdì 21 agosto 2015

L'occhio del cielo






"Che cos’è l’uomo, se esso è sempre il luogo – e, insieme, il risultato – di divisioni e cesure incessanti? Lavorare su queste divisioni, chiedersi in che modo – nell’uomo – l’uomo è stato separato dal non-uomo e l’animale dall’umano, è più urgente che prendere posizione sulle grandi questioni, sui cosiddetti valori e diritti umani. E, forse, anche la sfera più luminosa delle relazioni col divino dipende, in qualche modo, da quella – più oscura – che ci separa dall’animale."

* * *
"È evidente che il problema centrale su cui riflettere sia quello del rapporto tra l’uomo e l’animale, vale a dire il rapporto dell’uomo, azione negatrice secondo la definizione di Kojeve, con la sua vita animale. Ma cos’è la vita animale? In cosa si distingue dalla vita umana? Oppure (e meglio) che cosa separa le due modalità di vita, e su quale fondamento"


Giorgio Agamben, L'aperto, L’uomo e l’animale, Torino, Bollati Boringhieri, 2002, pp. 99

☆☆☆

Vorrei che il mio pensiero cessasse
per poter distendere ogni nervatura
al calore del sole che scivola
esausto tra le ombre.
Distinguo bene i tre solchi profondi
al di sopra  degli occhi.
È  l'abbandono
la mia necessità.




Le contraddizioni
strutturano la nostra coscienza.
Anima e Spirito convivono
separatamente.






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