lunedì 26 settembre 2016

Vocatus atque non vocatus, deus aderit.




Il suicidio attira le menti

che hanno esaurito il pensiero.

Non resta più nulla da dire.

Si ritorna alle origini




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venerdì 23 settembre 2016

Tabula rasa



Blu, come un’ortensia

l’inchiostro è tornato a sporcarmi le mani.

 

*

 

Montaggi

la nostra realtà contaminata

ogni sedimentazione

esige un’espulsione

meglio l’astensione

(con espulsione integrata).

 

*

 

Attingo dal reale

ma ciò che tiene in vita

è sempre l’”altro”.

 

*

 

Io credo che Dio

posi la sua mano sui nostri tratti

quando scopriamo una nuova scrittura

e la correggiamo alla luce

di nuove intenzioni.

 

*

 

Mi hai rivelato

che a leggermi vedi il mio mondo.

È uno specchio il sentire



.

mercoledì 21 settembre 2016

Ontologia del Poeta




Ci sono due tipologie di poeti: la prima non legge nessun poeta, la seconda ne legge molti, anche troppi.
La prima produrrà una serie di presuntuosi che si spacciano per avanguardisti, ma semplicemente vanno ‘ad lumen nasi’, o peggio ancora confondono la poesia con il primo pensiero che frulla in zucca, sono insomma degli ignoranti, dei supponenti, dei palloni gonfiati – e facilmente li si sgonfia… Hanno un’idea solipsistica, onanistica dell’arte, ma che cos’è l’arte se non dialogo col mondo? (autori, lettori, critici, politica religione, costume, e ovviamente la tradizione).
La seconda categoria è quella dei poeti DOC. Il rischio per loro è di sentirsi psicologicamente schiacciati dalla validità o dalla forza o dalla bellezza dei poeti che essi hanno letto. Il pericolo è di fermarsi alla contemplazione, all’ammirazione che toglie la parola di bocca e non vedere gli inevitabili punti di debolezza della loro poetica (che sono poi gli stessi del loro rapporto con il mondo, generati dagli stessi meccanismi mentali).
Il segreto è: leggere, certo, ma pensare nel contempo in modo critico, ossia il saper misurare la via che uno ha intrapreso, ma nello stesso tempo chiedersi se non si possa fare in altro modo, sviluppando intuizioni che inevitabilmente da qualsiasi lettura ci provengono, rispecchiando il nostro tempo ma parlando a tutti i tempi. E’ dalle letture che nasce lo stimolo, perché nella lettura misuri la personalità, il carattere, la psicologia, la visione del mondo di chi scrive e ti rendi conto delle soluzioni che egli ha adottato. In un certo senso ti metti in colloquio con lui e poni domande, contesti, approvi, sviluppi alternative, ecc. ecc. E’ sulla poetica che bisogna ragionare, a cominciare dalla piccolissima, prima ma decisiva domanda: perché io scrivo?
Ti confesso che non ho ancora risposto a questa domanda, ma a volte mi sorge il dubbio che se vi rispondessi smetterei di scrivere, esattamente come se scoprissi con certezza l’esistenza di Dio perderei la Fede. Tuttavia è necessario formularla, e riflettervi a lungo, sapendo che ogni risposta non è quella, o meglio, può essere una risposta per il momento, non definitiva. La tua poesia è, in qualche modo, la tua ontologia.
Dunque, leggi (almeno tu che hai tempo…) ma non lasciarti schiacciare, mettiti in rapporto dialettico con la loro poetica e troverai la tua poesia, che scaturisce non da altro che con il confronto critico con la tradizione e ovviamente i contemporanei.”



[Gianmario Lucini]

lunedì 19 settembre 2016

Icone





Scrivere sotto la brace


dopo aver trivellato i muri


occupandone gli spazi


con icone di madonne


angeli e cristi –


Non importa più


dire o leggere


Fare – Questo ora esige


la mia mano che si spella


e sanguina, ruvida – L’esito.






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venerdì 16 settembre 2016

mercoledì 14 settembre 2016

Angolino tibetano



Lavaggio delicato
brusìo di centrifuga
l’”allegro spiritoso” di Mozart
spalanca l’ingresso!


*



Nidificano


le vespe

invisibili nidi
al sole e nel vento
a settembre.
Musicanti di Brema inascoltate
le mie stesure
Ma Bachelard
supera ogni nodo, ogni nido
ogni confronto.

*

Senza la prospettiva
di un lago visto da ovest
non esiste orientamento.
La punta del Balbianello
è l’ago
oscilla solo l’occhio.

*

L'orientamento
è stabilito dai poli.
Il lago
e la cima
le due estremità.
Le ombre poi
designano impressioni.

*

Un rettangolo di cielo
è l'incanto
dove il volo della poiana spazia
e luccica
tramanda una verità;
nessuno è solo
e il cielo è una carezza.








martedì 13 settembre 2016

Raccoglimento nell'ombra



L’attimo è fugace
come l’ombra
vista da una seduta.
Veste il monte per metà.
L’altra, in un attimo
si svela.

*

 La medicazione continua
fino al riassorbimento
del derma.
Quando visibile sarà
la cicatrice
ci ricorderemo.


*

 Ricordare è una partecipazione
all’angoscia dell’essere.


*

Il mastello è appeso
(finalmente).
Contiene un geranio
rosso come il bianco
candore di un organo.


*


Girovagare per casa
con un martello in mano
il chiodo in ferro
da infliggere nel muro.
Il tempo non esiste
esiste la disposizione
degli spazi e della mente.

*

Facciamo i conti
con la nostra solitudine
quando possiamo permettercelo.
Magari mentre stiamo stirando
lenzuola fresche di bucato
e ci infiliamo nelle pieghe
spianandole per distendere l’ordine
(un ordine costituito)
facendo attenzione alle pieghe
che poi si riformano.


*

 Questo clima
è favorevole ai gatti.
Le cicale addestrano l’aria
al canto
e la casa vibra
di una natura fertile.
La micia nera allatta il suo gattino bianco
ed è felice.


*

Il lampione
si accende nel sole.
Il vento
disperde le briciole
appena seccate.
È musica il silenzio
nell’attimo che vola.
I muri sono braccia.

*

 Cambiare registro
auscultare l’”altro”.
La materia prima
deriva dal pane
dal figlio e dal padre.
La madre
veste altri riti.

*

 Arriva il riverbero
a chi sa accettare
l’ombra.

*

Addentare un panino
ripieno di coppa e melanzane
fritte in pastella, dorate
sul porfido caldo di sole
nell’angolo quieto.
La pietra assolata in penombra
disegna il piacere.


*

Con quanta grazia
il gatto gioca
stuzzicando la lucertola morente.
Con discrezione
si dilegua alla ricerca
di sempre nuove prede.
A me il compito
di rimuovere il corpo.
Così accade con la scrittura.
Il gioco si misura
con la morte e con la sete.

lunedì 12 settembre 2016

*Inabissarsi*



Ricevo e pubblico, con grande gioia ....

Gentilissima poetessa Carla Bariffi, 

siamo felici di comunicarLe che il suo haiku (il cui primo verso recita "inabissarsi") presentato alla V Edizione del nostro Premio Nazionale di Poesia "L'arte in versi" è stato premiato con il 2° Premio Assoluto nella sezione C - Haiku.

 Nel felicitarci con Lei le alleghiamo alla presente il verbale della Giuria con tutti i nominativi risultati vincitori e le indicazioni in merito all'entità del premio, alla premiazione e alla richiesta di conferma sulla presenza.

Non abbiamo ancora indicato la data di premiazione precisa che, comunque, si terrà a Jesi (AN) in un fine settimana di novembre. A giorni l'Amministrazione Comunale ci darà conferma dello spazio e poi saremo a ricontattarla per comunicarle tutte le specifiche sull'evento di premiazione.

 Grazie e cordialissimi saluti.

 Lorenzo Spurio

Presidente del Premio 


giovedì 1 settembre 2016

Das Lied von der Erde - Il canto della terra








Innamoramento cellulare,

di questo necessita la buona scrittura

oltre a una lettura essenziale

che comprende la malinconica vena

di Mann quando ci parla di Kroger

 

Così mi accingo a spremere

sangue nuovo dalle morsicature

non lasciandole mai cicatrizzare

 

Così mi appresto ad isolare

il contatto col malessere dall’essere

canalizzando una nuova energia.